Scritto e redatto da Sara Scuderi e Marco Colombo, delegati FISTel CISL Milano Metropoli

È già passato un mese dalla nostra partecipazione all’evento formativo “La Cisl e i giovani, tra dimensione europea e nazionale” che si è tenuto presso il Centro Studi Ricerca e Formazione Cisl di Firenze dal 12 al 14 Aprile 2024, proprio durante la European Youth Week.
L’evento è stato realizzato grazie al finanziamento dell’Unione Europea e l’invito a partecipare è stato esteso a circa 40 tra ragazze e ragazzi da tutta Italia, vicini alla Cisl come operatori, delegati o personale dei servizi.

La prima giornata di corso, come da programma allegato, si è aperta con la presentazione, dei relatori, dei partecipanti, ma soprattutto del luogo.
Durante la prima giornata ci è parso subito chiaro quanto sia importante la formazione per la Cisl, infatti è l’unico sindacato nazionale ad avere una sua sede per tale scopo. Inoltre, questo luogo esiste dal 1951 e dispone di strutture che ne hanno fatto nel tempo una sede opportuna per chiunque avesse bisogno di spazi e strumenti utili al proprio arricchimento culturale, anche al di là della formazione sindacale.

Grazie ai lavori di gruppo ci è stato possibile presentarci e conoscerci, oltre ad iniziare un confronto su contrattazione, partecipazione e organizzazione, fondamento portante del sindacato.
Il secondo giorno si è invece aperto alla realtà europea, facendoci scoprire cosa sia il CES ovvero la Confederazione Europea dei Sindacati, di cui prima non eravamo a conoscenza. Si dovrebbe certamente dare maggior valore al contesto europeo non solo in campagna elettorale, menzionando anche la collaborazione dei diversi enti sindacali. Per noi che veniamo chiamati la “generazione Erasmus”, gli orizzonti non si fermano di certo ai confini nazionali. 

Durante il prosieguo della giornata, siamo stati chiamati ad analizzare il senso del lavoro per i giovani, oltre a riflettere sulle motivazioni per cui il lavoro potrebbe non avere un senso. Il confronto tra i gruppi ha mostrato che non solo vi sono differenze sostanziali tra la visione, gli ideali e l’opinione di noi giovani rispetto a chi è più grande di noi; bensì vi sono sottili distinzioni anche tra noi “giovani” per età, regione e contesto culturale.

Alla fine della giornata formativa abbiamo avuto la possibilità di assistere ad un intervento del professor Magatti che ci ha aperto la mente sul desiderio che ci spinge ad andare avanti e ci ha spiegato come siamo tutti liberi e allo stesso tempo legati, interindipendenti.
Per concludere la serata in bellezza, ci è stata data la possibilità di fare una visita guidata nel centro di Firenze e di conoscere meglio la città e le sue Arti, ovvero le corporazioni di mestiere medievali. Oltre a ciò, è stata un’ulteriore occasione per creare legami più solidi tra noi partecipanti.

Il terzo ed ultimo giorno, la chiave di lettura è stata la comunicazione, dentro e fuori il sindacato. Come potremmo noi giovani arrivare più facilmente ad altri giovani come noi? Per occuparcene abbiamo proseguito con i gruppi di lavoro, elencando punti di debolezza e sia metodi che strumenti per superarli.
Infine, abbiamo potuto scoprire due realtà già avviate, che rendono concrete molte delle idee che abbiamo sentito in questo corso sull’interesse della Cisl nel coinvolgere i giovani per apprendere come rivolgersi ad altri giovani. Abbiamo dunque assistito a due presentazioni: la Consulta Giovani Inas (link) ed il Laboratorio Giovani Cisl Lombardia (link).

Prima della chiusura di questo corso, c’è stato un momento di raccolta per celebrare l’inaugurazione di una targa per non dimenticare le vittime sul lavoro, tema ancora troppo attuale.

“Di questa esperienza ci siamo portati a casa molte cose. Sicuramente in primo luogo la possibilità di fare nuove conoscenze e creare nuovi legami oltre ad una maggiore consapevolezza della presenza di molti compagni di avventura della nostra generazione dentro al sindacato Cisl”

L’informazione più curiosa per Marco è stata scoprire come l’Unione Europea stabilisca che ci si possa considerare giovani fino ai 35 anni, motivo per cui l’invito a partecipare è stato esteso a diversi over 30, che solitamente in Italia non sono più considerati giovani.

La cosa che Sara ha considerato di maggior valore è stato l’intervento del professor Magatti che ha ampliato la sua visione su quanto la nostra individualità sia sempre inserita in un contesto più grande. Partecipare perché noi siamo attraverso gli altri.

Siamo molto grati per l’opportunità e guardiamo sempre al futuro, aspettando e sperando in nuove iniziative per i giovani.

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