La Lega pensa di veicolare una quota del Tfr al pilastro privato. I dati della Covip sul rapporto tra under 34 e fondi pensione. La proposta di una contribuzione d’ingresso e il nodo delle risorse


Nel cantiere delle pensioni senza risorse in vista della prossima manovra, tra promesse di quote per l’uscita flessibile e bagni di realismo con la possibilità di sforbiciare ancora l’indicizzazione degli assegni per far cassa, sul tavolo c’è anche l’ipotesi di far versare ai giovani il 25% della quota mensile del Tfr ai fondi complementari di categoria o a quelli aperti. Un modo per ‘arricchire’ forzosamente il proprio bagaglio di contributi, e poter così sommare la previdenza pubblica e privata una volta che sarà il momento di fare i conti per ritirarsi dal lavoro con la pensione anticipata. Un traguardo che, visto l’ultimo aggravio di requisiti con la necessità di garantirsi un assegno pari a 3 volte il minimo, per chi lavora da poco si è spostato più verso i 70 che i 64 anni d’età

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