Lo scorso 13 maggio presso il Mimit si è svolto l’incontro di monitoraggio relativamente alla vertenza Abramo CC. All’incontro, oltre alle Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, le rappresentanze sindacali aziendali e territoriali, hanno partecipato i rappresentanti di Konecta, Abramo CC, Tim. Per quanto riguarda le istituzioni presenti oltre al Mimit, il Ministero del Lavoro, la Presidenza del Consiglio, le Regioni Calabria e Sicilia.

Assente ingiustificata l’azienda FIBERCOP.

Nel corso dell’incontro è stato presentato un rapporto puntuale sullo stato avanzamento del progetto di dematerializzazione delle cartelle sanitarie promosso dalla Regione Calabria, in compartecipazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e bandito dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato.

Dopo una lunga fase di formazione, finalizzato alla riqualificazione del personale, i 560 tra lavoratrici e i lavoratori, inizialmente designati, hanno iniziato le attività funzionali alla digitalizzazione della documentazione sanitaria fornita. 185 continuano ad operare sulle attività di back office di TIM, mentre i 95 operanti sulle attività di Fibercop in Calabria, considerato il taglio dei volumi operato dal committente, sono stati riqualificati sulle attività di dematerializzazione. Lo scorso 12 maggio, infine, in coerenza con quanto previsto dall’accordo sottoscritto al ministero lo scorso dicembre, sono stati assunti con contratto a termine della durata di un anno anche i 93 collaboratori a progetto che operavano sulle attività di vendita in outbound gestite da Abramo CC. Restano ancora in attesa di una risposta 28 lavoratori di Palermo.

Le Segreterie nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil, apprezzando la puntualità dell’informativa dettagliata fornita dal tavolo di monitoraggio, hanno espresso soddisfazione per l’andamento del progetto, ed in particolare per la concretizzazione della assunzione delle lavoratrici e dei lavoratori con contratto cococo, in coerenza con quanto previsto dall’accordo sindacale. Un accordo frutto di una lunga ed estenuante concertazione che ha visto protagonisti istituzioni, organizzazioni sindacali ed aziende nel ricercare una soluzione occupazionale per circa 1000 lavoratori tra Calabria e Sicilia.

L’accordo sottoscritto, alla presenza del Ministro Urso lo scorso 19 dicembre 2024, ha previsto impegni chiari e precisi da parte di tutti gli attori coinvolti nella vertenza. Non è accettabile il comportamento assunto da Fibercop che si sottrae agli impegni assunti mettendo in difficoltà l’intera tenuta del progetto. Ancor più grave l’assenza ingiustificata ad un tavolo ministeriale di una azienda che ha il Ministero delle Economia e delle Finanze nel proprio azionariato. L’assenza ai tavoli di crisi sta diventando una costante per Fibercop.

Le Segreterie nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil hanno chiesto formalmente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy di richiamare Fibercop alle proprie responsabilità sociali nei confronti di centinaia di lavoratrici e lavoratori operanti in regime di appalto. Troppe le crisi aperte al Ministero a causa di una gestione scellerata negli appalti da parte di una azienda a capitale pubblico.

Dalle attività di customer care, a quelli dell’impiantistica e manutenzione della rete, passando per le pulizie delle sedi, sono circa un migliaio le lavoratrici ed i lavoratori a rischio occupazionale nel sistema degli appalti di Fibercop. Allo stesso tempo anche Tim deve assumere atteggiamenti responsabili affinché i volumi che garantisce, nel tempo, alle varie aziende in outsourcing non siano da considerarsi elementi improvvisamente aleatori ed indefiniti con conseguenti ricadute inaccettabili sui perimetri occupazionali degli stessi outsourcer.

Roma, 16 maggio 2025

Le Segreterie Nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

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