Con inusuale coerenza con i tempi della storia, il Senato ha definitivamente approvato la proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla CISL e dedicata alla «partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese». E’ passata solo una settimana dall’elezione al soglio pontificio di Papa Leone XIV, intenzionato a impegnare la dottrina sociale della Chiesa Cattolica nell’interpretazione escatologica (ma anche pratica) delle sfide di oggi e finalmente, dopo settantasette anni, è azionata la delega legislativa contenuta nell’articolo 46 della Costituzione. La disposizione più “leonina” (nel senso di Leone XIII) di tutta la Carta, ossia la più coerente con quella terza via tra il dirigismo comunista e il liberismo della “mano invisibile” che fu teorizzata per la prima volta dal predecessore dell’attuale Papa nella Rerum Novarum («né il capitale può stare senza il lavoro, né il lavoro senza il capitale. La concordia fa la bellezza e l’ordine delle cose, mentre un perpetuo conflitto non può dare che confusione e barbarie», periodo n. 15) e poi realizzata dai padri costituenti con riferimento al «diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende», seppure «in armonia con le esigenze della produzione» e «nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi» (art. 46).

leggi l’articolo completo di Emmanuele Massagli, Presidente della Fondazione Ezio Tarantelli da fondazionetarantelli.it

Apri Chat
💬 Serve aiuto?
Scan the code
Ciao 👋
Possiamo aiutarti?