In data 17 giugno 2025 si è svolta la riunione del Coordinamento Nazionale TIM, convocata per discutere tre temi centrali: le linee guida del nuovo Piano Industriale TIM 2025–2027, la gestione del Contratto di Solidarietà (CDS) e il futuro del lavoro agile.

Come Fistel CISL, abbiamo ritenuto importante essere presenti all’incontro insieme alla nostra delegazione RSU, per comprendere nel merito le intenzioni aziendali e rappresentare con serietà e responsabilità le lavoratrici e i lavoratori.

L’azienda ha illustrato un piano industriale che segna una netta discontinuità rispetto al passato, il primo dopo la separazione della rete. Tra gli obiettivi: il consolidamento delle quote di mercato in un contesto ormai da anni in contrazione, la stabilità dei ricavi, lo sviluppo del 5G e il rafforzamento dell’offerta nel mondo enterprise, con investimenti previsti per 6 miliardi di euro nel triennio.

Per noi è importante aver conosciuto finalmente le linee guida, da tempo richieste: il piano presenta spunti interessanti, ma sarà necessario valutarne attentamente l’impatto sulle persone e sulle competenze interne, in un’azienda dove l’età media cresce e la valorizzazione delle professionalità è imprescindibile. Centrale sarà anche capire quali saranno i costi sociali per i lavoratori, a partire dalla lunga attesa per il rinnovo del CCNL TLC e dell’accordo PDR, oltre alla necessità di rilanciare la contrattazione di secondo livello.

Sul piano delle relazioni industriali, l’azienda ha presentato una proposta articolata, condizionata alla ripresa del confronto da parte di tutte le sigle entro il 20 giugno:

Proroga del CDS fino al 16%;

Prosecuzione dell’attuale modello di lavoro agile per 1 anno;

Conferma dell’accordo PDR 2025, con pagamento a maggio 2026.

In caso contrario, TIM procederà unilateralmente dal 24 giugno, introducendo un nuovo modello di lavoro agile che prevede il rientro in presenza per 4 giorni su 5, con deroghe ridotte (esclusi fragili e under 35). La possibilità di smart working per eventi climatici sarà subordinata a ordinanze pubbliche.

Abbiamo chiesto di allungare i tempi e scongiurare soluzioni unilaterali che peggiorerebbero radicalmente l’equilibrio vita-lavoro e inciderebbero pesantemente sui costi individuali. Non negozieremo in assenza delle altre sigle, ma riteniamo doveroso informare con trasparenza le lavoratrici e i lavoratori. Restiamo fiduciosi che ci siano ancora le condizioni per riaprire il confronto unitario.

Durante la riunione abbiamo anche posto chiarimenti sulla richiesta di acquisizione di Telecontact rilevando che l’operazione non è stata in alcun modo menzionata nel piano industriale appena illustrato. L’azienda ha rimandato ogni discussione alla sede ministeriale, precisando che nessuna operazione potrà procedere senza la firma delle organizzazioni sindacali per accedere ai fondi previsti.

Come FIStel Cisl ribadiamo che il futuro di TCC deve essere affrontato con trasparenza, responsabilità e rispetto per il lavoro e l’occupazione delle persone.

Il rilancio di TIM passa necessariamente per un confronto leale, continuo e concreto. La Fistel CISL c’è, ci sarà, e continuerà a fare la propria parte con coerenza, determinazione e spirito costruttivo

Roma 17 Giugno 2025

LA SEGRETERIA NAZIONALE

FISTEL CISL