Le OO.SS. SLC-CGIL, FISTEL-CISL-UILCOM-UIL salutano positivamente l’emendamento votato dal Senato, che restituisce 16,5 mln di euro dei 20 mln tagliati al Fondo di sostegno all’Emittenza radiotelevisiva locale.
Una scelta sconsiderata, quella di un taglio di quella portata, che avevamo denunciato nei nostri comunicati e a cui stavamo contrapponendo una forte azione di contrasto in termini di mobilitazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Un taglio che avrebbe comportato probabili ricadute occupazionali e che avrebbe significato un colpo ferale al pluralismo dell’informazione, privando i territori di una voce indispensabile per la dialettica democratica del nostro Paese.
Il fatto che il governo abbia deciso di fare dietrofront è una buona notizia che, almeno in parte, allontana da scenari di crisi immediate.
Restano però sul tavolo tutti i problemi di fondo, dalla concorrenza dei grandi broadcasters alla concorrenza sleale degli OTT e delle piattaforme streaming, le stesse che, non investendo nel nostro paese, non creano occupazione e pagano le tasse all’estero, sfruttando peraltro le infrastrutture nazionali, oltre a non riconoscere un giusto compenso per l’utilizzo di contenuti tutelati dal diritto d’autore.
Uno squilibrio sempre più evidente, che necessita di interventi legislativi complessivi e mirati, anche se di segno opposto agli accordi sui dazi appena sottoscritti con gli USA.
Al netto di questi snodi di sistema, rimane comunque il fatto che, con questo stop ai tagli, non ci sono più scuse per la firma del contratto di lavoro scaduto da mesi, e diventa centrale riprendere, alla ripresa di settembre, una trattativa che va chiusa velocemente, assicurando un recupero salariale consistente per i lavoratori, dopo anni di pesante erosione del reddito dovuta all’inflazione.
Roma 30/07/2025
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL