Ieri 31 luglio, in modalità mista, si è svolto l’incontro tra Asstel, le Segreterie Nazionali, territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, la delegazione trattante, per riaprire il confronto per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle Telecomunicazioni. Il confronto è ripreso dopo un periodo molto lungo, in cui si erano interrotte le relazioni con Asstel, in cui sono stati proclamati 2 scioperi, quello del 31 marzo che ha visto ampia partecipazione e presidi in tutta italia, e quello del 14 luglio, sospeso, ottenuta la convocazione del tavolo.

L’incontro ha rappresentato l’occasione per fare in punto sulle trattative, ferme allo scorso 18 dicembre, ribadire i punti fermi e riaprire in confronto sui punti di distanza che permangono dall’ultimo incontro.

I lavori svolti nelle tre commissioni (evoluzione normativa, trasformazione lavoro, trasformazione CRM/BPO) che, prima dell’interruzione delle trattative, avevano portato ad importanti avanzamenti, sono stati confermati quali fermi punti di sintesi raggiunta. In merito alla parte normativa è stata evidenziata la necessità di recepire alcuni interventi legislativi approvati in questi 7 mesi, tra cui la modifica del periodo di prova dei contratti a tempo determinato, fino a 15 giorni per contratti inferiori a 6 mesi e di 30 giorni per contratti tra 6 mesi ed un anno.

Per quel che concerne la commissione “trasformazione lavoro”, Asstel ha presentato la propria sintesi relativa alla evoluzione del modello inquadramentale, che conferma l’impianto condiviso di una migrazione da un sistema di crescita suddiviso in livelli, ad un impianto che preveda quattro aree professionali con al proprio interno delle fasce retributive specifiche.

Asstel ha ribadito, al fine di rendere il lavoro agile sempre più strutturale all’interno delle organizzazioni del lavoro delle aziende del settore delle telecomunicazioni, una regolamentazione sull’utilizzo dei sistemi che possa misurare l’effettività della prestazione del lavoro svolto da remoto.

Sempre con riferimento alla regolamentazione dei sistemi, in riferimento a quanto previsto dall’art.57, Asstel ha chiesto di arrivare ad una estrapolazione fino al dato individuale che, escludendo utilizzo a fini disciplinari, possa permettere all’azienda mirati interventi formativi e incentivazioni economiche individuali.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, dopo aver espresso apprezzamento per la riapertura del confronto, in modo concreto e reale, tenuto conto dei temi posti, ha ribadito la condivisione delle sintesi raggiunte sulle tematiche normative e sulla parte speciale inerente il settore specifico del Crm/Bpo. Le organizzazioni sindacali hanno poi riproposto sul tavolo i temi, previsti in piattaforma, su cui ancora si attendono risposte ed esprimendo le proprie perplessità sui temi introdotti da Asstel in materia di lavoro agile e regolamentazione dei sistemi.

Mancano ancora risposte concrete, da parte della delegazione datoriale, circa le rivendicazioni inerenti all’istituzione di una sanità integrativa universale per tutte le lavoratrici ed i lavoratori del settore, l’adeguamento della contribuzione al Fondo Bilaterale di Settore, tenuto conto di come questo strumento sia fondamentale per affrontare la trasformazione del settore, la rivisitazione dell’art.26 comma 2 in materia di flessibilità tempestiva che ne regolamenti in modo più stringente l’utilizzo o preveda riconoscimenti economici maggiori. Le organizzazioni sindacali hanno respinto, ancora una volta, al mittente le “penalizzazioni” sulla cosiddetta “malattia breve”.

In ultimo, non per importanza, ma in considerazione che la rinnovazione contrattuale deve riguardare sia aspetti normativi che economici, la delegazione sindacale ha ribadito l’urgenza di sottoscrivere il rinnovo del contratto collettivo, partendo dalla rivendicazione economica fissata in piattaforma. L’aumento richiesto, coerente con gli andamenti inflattivi del triennio di riferimento, punta contestualmente a migliorare il potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori delle telecomunicazioni, e dovrà tener conto anche del ritardo nella rinnovazione contrattuale, sicuramente non imputabile alle lavoratrici ed ai lavoratori.

In relazione alle richieste di parte datoriale, il sindacato confederale, unitariamente e con forza, ha chiesto alla controparte di fare un vero salto culturale in materia di lavoro agile. Lo strumento, oramai diventato parte integrante delle organizzazioni del lavoro nelle singole aziende, ed elemento importante di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle persone, non può e non deve essere considerato “oggetto di scambio” o “strumento costante di ricatto” delle lavoratrici e dei lavoratori del settore delle telecomunicazioni.

Se il tema è garantire la corretta realizzazione dell’equivalenza del lavoro in sede con il lavoro da remoto, attraverso un rapporto sempre più fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore, di garanzia di contattabilità, di coerenza nel raggiungimento degli obiettivi, il senso di responsabilità del sindacato non mancherà, come non è mancato nelle decine di accordi sindacali sottoscritti nelle singole realtà. In relazione all’estrapolazione del dato individuale a scopi formativi, se regolamentato nelle more di quanto previsto dalle indicazioni degli enti competenti e, soprattutto, se funzionale ad accompagnare la trasformazione del lavoro in ambito Crm/Bpo, salvaguardando l’occupazione attraverso percorsi formativi funzionali alla riconversione verso nuovi lavori e nuovi modelli produttivi, la maturità del sindacato sul tema, è ampiamente riscontrabile in diverse intese già raggiunte in ambito aziendale e/o presso le istituzioni. Qualora il tema fosse la mera “cottimizzazione” del lavoro, favorendo le incentivazioni individuali a danno della contrattazione collettiva, l’indisponibilità sindacale è nota.

Il sindacato confederale ha, inoltre, espresso la volontà di manutenere in modo equo ed equilibrato lo strumento della clausola sociale, nel rispetto e con la piena tutela delle normative e delle retribuzioni maturate da lavoratrici e lavoratori interessati dal cambio di appalto, tutelando al contempo l’azienda uscente.

In considerazione della complessità dei temi emersi durante il confronto, Asstel si è impegnata a fare delle verifiche, al fine di proporre delle sintesi da poter condividere, al contempo è stata condivisa la necessità di calendarizzare il 10 settembre, un primo incontro tecnico della commissione relativa alla trasformazione del lavoro, in materia di inquadramenti professionali.

Le parti si sono aggiornate per il 29 settembre per la ripresa delle trattative in plenaria, per valutare congiuntamente le controproposte di Asstel e gli avanzamenti dei lavori della commissione trasformazione del lavoro.

Roma, 1 agosto 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL