Sig. Presidente del Consiglio, Egregi Ministri,
la Segreteria Nazionale della FISTel Cisl, a seguito del primo incontro con i Ministri del Lavoro, del Made in Italy, del Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio e del successivo tavolo tecnico, chiede di proseguire il confronto avviato il 6 di Febbraio 2024 con i Ministri competenti.
In merito a TIM, il mancato rifinanziamento del CDE, ha cancellato lo strumento di politica attiva per accompagnare il processo di ristrutturazione di TIM, a seguito della separazione della Rete dai Servizi – da noi non condiviso- uno strumento utile, insieme ad altri da valutare con il Governo per evitare ricadute sull’occupazione e per l’accompagnamento alla pensione dei lavoratori con i requisiti di prepensionamento.
In questi giorni, TIM, nell’indisponibilità del CDE, ha aperto un tavolo di confronto sindacale in sede aziendale per l’utilizzo del Contratto di Solidarietà difensivo per tutto il personale, la FISTel Cisl oltre a partecipare, ha anche dato disponibilità a trattare nel merito delle proposte dell’Azienda per evitare che gli strumenti conservativi e/o interventi gestionali in mancanza di accordo, ricadano sull’organizzazione del lavoro, sulle condizioni economiche e normative dei lavoratori agendo anche negativamente sulle modalità consolidate del Lavoro Agile.
Riteniamo che i tavoli aziendali e ministeriali possano essere anche separati visto che hanno tempi ragionevolmente diversi per ricercare soluzioni di sistema e comunque sarebbe utile un incontro a valle del Piano Industriale di TIM che verrà illustrato il giorno 7 marzo c.a. alla comunità finanziaria.
Il tavolo governativo come ci siamo detti nel primo incontro, a seguito delle confluenze dei lavoratori in ambito ServCo e NetCo deve garantire una ordinata riorganizzazione di TIM a partire dalle soluzioni di medio e lungo termine e dalle garanzie dei perimetri occupazionali per entrambe le aziende nate dalla separazione di TIM e per tutto il settore. La crisi del settore, infatti, sta scaricando i suoi effetti anche su tutta la filiera delle TLC, per cui servono interventi strutturali e regole nuove, compatibili con il sistema delle telecomunicazioni elettroniche, pur consapevoli che siamo di fronte ad un mercato fortemente competitivo e sotto la lente d’ingrandimento dell’UE.
I lavoratori hanno bisogno di processi formativi per acquisire competenze digitali a partire dai CRM/BPO per finire alle Telco, che devono necessariamente implementare i servizi a valore per fornire soluzioni Cloud, di Cybersecurity, Big Data alle imprese e cittadini nel disperato tentativo di aumentare i ricavi. Oggi queste competenze legate alle materie STEM mancano sia nelle aziende e sono difficilmente reperibili sul mercato del lavoro esterno. Purtroppo il calo dei ricavi non consente a tutte le imprese di investire in formazione, c’è un sovradimensionamento degli organici nel settore che andrebbe riprofessionalizzato e rioccupato nelle aziende che si occuperanno di digitalizzare il Paese; inoltre il Fondo di Solidarietà di settore, di recente emanazione, necessita di una “dotazione pubblica” per avviare la propria funzione offrendo soluzioni riorganizzative socialmente sostenibili per lavoratori ed imprese.
Questi temi richiedono un sostegno pubblico, per questo riteniamo vadano affrontati con i vertici istituzionali, ogni dilatamento dei tempi provoca danni irreparabili ai lavoratori e alle imprese.
In attesa di un Vostro riscontro inviamo distinti saluti.
Roma, 05 Marzo 2024
Il Segretario Generale
Alessandro Faraoni