Nella giornata del 6 febbraio, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, FNC Ugl, Snater e Libersind ConfSal, hanno incontrato l’amministratore delegato di RaiWay per una disamina della situazione aziendale attuale e degli scenari futuri.

Le scriventi hanno aperto la discussione evidenziando la preoccupazione per la quotazione in borsa dell’ulteriore 15% del valore azionario, per le modalità poste in essere e per l’eventuale processo di fusione scelta che il sindacato reputa discutibile se non inserita in un processo industriale definito di riassetto complessivo delle reti di comunicazione.

L’A.D. ha specificato che Rai Way, essendo società “target”, è stata quindi oggetto delle scelte della controllante Rai. Sulla fusione ha informato che ad oggi non vi sono atti prodromici ad un processo di consolidamento, anche se non sono ferme le attività di verifica degli scenari di mercato.

Rispetto alle attività strategiche del piano industriale, in merito alla creazione della rete di Edge Data Center, sia presso siti trasmittenti di proprietà di Raiway che su altri terreni da acquisire, ha informato del rallentamento delle attività per una serie di motivazioni legate a problemi logistici e di approvvigionamento, chiarendo che dovrebbero essere attivati i primi 5 in area centro nord entro l’anno, per poi proseguire con la realizzazione nel centro sud.

Sulla realizzazione della rete CDN, (Content Delivery Network) da offrire sia a nuovi clienti che al mercato interno (ad esempio alla Rai per Rai Play), ha espresso preoccupazione su una eventuale realizzazione di una analoga infrastruttura da parte di Rai, che potrebbe non utilizzare quella di Rai Way già in avanzata via di realizzazione; così come rimane preoccupante il rallentamento delle attività di implementazione della rete DAB+.

Infine, ci ha comunicato delle difficoltà nel realizzare un piano industriale più complesso, in discontinuità col passato, che non punterà esclusivamente al potenziamento del business nei confronti della RAI, ma vedrà l’azienda più impegnata verso il mercato esterno.

Le OOSS hanno ribadito anche all’amministratore delegato, le preoccupazioni per le carenze di organico a valle degli esodi, dei mancati reintegri e dalla lentezza nel reclutamento del personale, e sullanecessità dell’impiego di professionalità interne anche per l’esercizio delle nuove reti in fase di realizzazione; ciò sia mediante un up-grade delle competenze del personale già in organico, che ricorrendo all’assunzione di risorse già professionalizzate: infine hanno richiesto un tavolo volto a migliorare ed incentivare la condizione

del personale, anche mediante l’attivazione di una contrattazione di 2° livello.

Azienda e sindacato proseguiranno il confronto all’esito di sviluppi industriali e dell’approvazione del prossimo piano industriale.

Roma, 08/02/2024

Le segreterie nazionali

Slc Cgil – Fistel Cisl – Uilcom Uil – Fnc Ugl – Snater – Libersind-ConfSal

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