
“Il mondo delle telecomunicazioni in Italia sta vivendo una fase di profonda trasformazione strutturale e tecnologica. Sebbene il 2023 abbia registrato una lieve inversione di tendenza nei ricavi, dopo anni di declino, le sfide per il futuro industriale e occupazionale restano significative.
La separazione tra rete e servizi rappresenta un cambio di paradigma per un’industria che sta abbandonando lo schema tradizionale delle Telco. Anche gli altri protagonisti della filiera sono impegnati a definire nuove strategie per rafforzare gli aspetti industriali e finanziari, sui cui piani industriali restano da parte nostra incertezze, perché questi cambiamenti possono generare paure e confusione tra i lavoratori che temono una mancata valorizzazione delle competenze e un minor senso di appartenenza. Resta poi importante che l’implementazione delle infrastrutture essenziali per il Paese prosegua velocemente e in un ambiente di collaborazione tra imprese, pur all’interno di un sano modello competitivo senza che questo, anche in ragione del ruolo del Governo, possa penalizzare la realizzazione del PNRR e le necessarie risposte per i cittadini .
La digitalizzazione richiede nuove professionalità, specialmente in ambiti come machine learning, cybersecurity, data protection e big data analytics. È indispensabile investire nella formazione continua, in reskilling e upskilling e in collaborazioni con scuole e università.
Sul piano organizzativo, lo smart working sta diventando un aspetto cruciale per bilanciare produttività e qualità della vita dei lavoratori, per questo è necessaria una evoluzione dello schema comune di riferimento presente nel CCNL TLC. Altro tema fondamentale riguarda il settore dei servizi CRM e BPO, parte fondamentale della filiera delle TLC, per il quale bisogna sviluppare misure specifiche partendo dalla contrattazione nazionale e di secondo livello che consentano una valorizzazione degli aspetti organizzativi, salariali e professionali.
In questo contesto, il rinnovo del CCNL assume un’importanza cruciale, specialmente in un periodo caratterizzato da alta inflazione, mentre le aziende continuano a investire una quota significativa dei loro ricavi in infrastrutture.
Avremmo auspicato, nella legge di bilancio, una maggiore partecipazione delle OTT (Over The Top) agli investimenti necessari per potenziare la rete, in luogo di un aggiornamento della web tax che rischia di penalizzare le PMI italiane. Infine, l’avvio del fondo bilaterale di solidarietà per la Filiera TLC rappresenta un passo importante, ma per renderlo pienamente operativo fin da subito continuiamo a chiedere un intervento economico aggiuntivo.
L’evoluzione delle TLC non può più limitarsi alle telecomunicazioni tradizionali, ma deve ampliare la propria rappresentanza verso i servizi digitali. Solo una collaborazione tra istituzioni, aziende e sindacati permetterà di raggiungere questi obiettivi ambiziosi, garantendo un futuro sostenibile e innovativo per l’intera Filiera delle telecomunicazioni in Italia.”